CAMERA AVVOCATI A PIAVETV: “UNA GIUSTIZIA VICINA AL CITTADINO”

Una giustizia vicina al cittadino

Alberto Vigani
Alberto Vigani

La cronaca spesso tralascia il tema della giustizia: non si parla di inefficienza, di tagli lineari e di inefficacia dei tribunali. L’interesse dei cittadini nei confronti della giustizia emerge solo quando la cronaca nera o l’aspro dibattito politico palesano l’esistenza di gravi ed oggettive difficoltà che affliggono questo comparto.
Per questo é importante parlare della “giustizia di prossimità”, quella del giudice di pace, quella che si sente più vicina ed interessa tutti i cittadini che devono opporsi a sanzioni amministrative, quella che interessa gli artigiani che non hanno ottenuto il pagamento delle proprie prestazioni. Siamo andati a parlarne a PIAVETV in un’intervista con l’avv. Alberto Vigani, Presidente dell’associazione forense “Camera Avvocati di San Donà di Piave”, e con i sindaci di san Donà di Piave, Andrea Cereser, e Fossalta di Piave, Massimo Sensini.

Ecco le domande all’Avvocato Vigani.

I tagli alla giustizia hanno cancellato molti uffici giudiziari che un tempo servivano il territorio. La nuova geografia giudiziaria ha sacrificato anche uffici efficienti, ora a che punto siamo?

Spieghiamo ai cittadini cosa è successo: nel settembre del 2013, le scelte conseguenti alla riforma della geografia giudiziaria hanno portato a chiudere in Italia circa 700 uffici del Giudice di Pace, 220 sezione distaccate di tribunale ed oltre 30 tribunali circondariali.
Questa decisione “epocale” di accentramento degli uffici, ha avuto il suo costo umano anche in Veneto. Non è andata meglio alla provincia di Venezia, dove sono stati chiusi gli uffici giudiziari di ben 4 sezioni distaccate (Chioggia, Dolo, San Donà e Portogruaro, n.d.r.) e prima 4 Giudici di Pace (Dolo, Mestre, Cavarzere e Portogruaro, quest’ultimo in soppressione nei giorni più prossimi, n.d.r.) con la riapertura successiva dell’ufficio di Dolo.
Buona parte delle sedi in questione aveva un’efficienza ed un’operatività di tutto rilievo, garantendo una giustizia di prossimità al cittadino in un’area territoriale di gestione difficoltosa per collegamenti e traffico.
Basti pensare che gli uffici giudiziari veneziani sono ancora per molta parte concentrati a Rialto, mentre il resto della provincia si estende su 120 chilometri, da Chioggia a Bibione. Inoltre, a fronte di circa 55.000 residente delle isole, ce ne sono 750 mila in terraferma, di questi 250 mila vivono nell’estremo orientale.
Si deve poi ricordare che alcuni uffici soppressi avevano standard di efficienza superiori a quelli del tribunale accorpante, questo esempio vale per San Donà di Piave.

Sappiamo che una delle figure più importanti del mondo della giustizia è il giudice di pace: a causa dei tagli, l’ufficio di Portogruaro è stato chiuso mentre quello di San Donà è rimasto operativo grazie allo sforzo finanziario dei comuni limitrofi. Secondo voi, perdere l’ufficio del giudice di pace rappresenta un grave deficit per un territorio?

Il Giudice di Pace è un ufficio giudiziario dalla limitata competenza per valore, ossia per cause fino a 5000 euro e sinistri da circolazione fino a 20.000, ma di grande importanza per il cittadino perché statisticamente copre con il suo lavoro la grande maggioranza delle controversie che coinvolgono cittadini e piccole imprese. Lo stesso deve dirsi per la limitata competenza penale che lo vede giudicare su procedimenti di moderata rilevanza criminogena di alta diffusione sociale.
Per queste ragioni, il mantenimento dell’ufficio del giudice sul territorio è di grande importanza per cittadini, imprese e famiglie e deve essere un obbiettivo prioritario per i rappresentanti di comuni e provincie che dicono di lavorare per la tutela di coloro che li hanno votati.
In questo senso va segnalata con apprezzamento l’attività svolta dai comuni del basso Piave, capitanati da San Donà e Jesolo, che hanno saputo dare il più ampio supporto alla difesa del presidio di giustizia garantito dal giudice di pace sandonatese, oggi simbolo di buon servizio all’utenza e di esemplare operatività amministrativa.
Mi rendo conto che sembrano parole fin troppo lodevoli, ma posso assicurare che sono del tutto meritate. Infatti, il confronto con le realtà limitrofe ci fa capire che questo risultato non era e non è scontato.

La situazione del giudice di pace non è rosea nemmeno nel comune di Venezia – Mestre: può spiegarci cosa sta accadendo?

Dopo l’accorpamento degli uffici giudiziari mandamentali ai capoluoghi, presso il giudice di pace di Venezia tutto ha subito un rallentamento, anche a causa della carenza di personale.
Questa disfunzione non si é invece riflessa sui cittadini del sandonatese perché hanno un ufficio autonomo: quest’anno il giudice di pace di San Donà ha garantito alla cittadinanza un accesso veloce e tempestivo alla giustizia. Infatti, nel corso dell’anno, sono stati gestiti quasi 1400 procedimenti civile e oltre 700 penali. Ed i tempi di gestione sono molto migliori della media.
Per il recupero crediti, il giudice di pace (in acronimo GdP, n.d.r.) è infatti competente per tali cause fino all’importo di 5000 euro: l’ufficio sandonatese ha un tempo di emissione di un decreto ingiuntivo che varia da 4 a 7 giorni, a fronte di anche 6 mesi impiegati a Venezia.
Il GdP è competente anche per le cause concernenti la circolazione di veicoli di valore non superiore ai 20.000,00 euro. Questo significa che per la maggior parte dei sinistri che si verificano nel sandonatese, si può evitare di andare fino al tribunale di Rialto.
Insomma i numeri che danno il bilancio del lavoro di quest’anno sono confortanti e danno atto che si lavora anche più di quanto si pensasse nelle realtà vicine (era giàcirca il doppio dell’ufficio portogruarese, n.d.r.). Ecco alcuni dati:

Nel complesso, le cause trattate nel 2016 sono state 1385, in aumento di più del 10 % rispetto alle 1183 nel 2015, e maggiori rispetto anche alle 1218 del 2014, con 22. procedimenti per Accertamento Tecnico Preventivo con perizie disposte dal giudice..
Ben 91 sono stati i giorni di udienza civile dei Giudici Pace nel corso dei 12 mesi.
Fanno parte del carico di lavoro complessivo ben 576 i decreti ingiuntivi, quasi tutti relativi al recupero di crediti, emessi nell’arco di 4 o 6 giorni (in piccolo calo rispetto ai 619 del 2015, forse anche per una migliore congiuntura delle finanze dei cittadini del basso piave).
Sono 203 in totale le opposizioni a sanzioni amministrative sopravvenute nell’anno (in aumento rispetto alle 165 del 2015) su 420 complessivamente trattate nel 2016: spesso si tratta di ricorsi contro le multe. Ma ancora sono 440 le sentenze civili, in aumento rispetto alle 340 del 2015 con un segnale importante perché si rafforza l’accelerazione nella trattazione dei procedimenti.
Sono invece in aumento le sentenze penali, passate da 190 nel 2014 a 285 nel 2015 e 326 nel 2016, su un totale di 676 procedimenti pendenti in corso d’anno, relative anche agli anni precedenti e 466 sopravvenuti nel solo 2016.
Le 20 giornate di udienza penale si sono tutte svolte presso la sala consigliare del municipio sandonatese.

Se tutto ciò non bastasse, a San Donà ci si è poi garantiti la trasmissione degli atti delle procedure di Amministrazione di Sostegno alla cancelleria della volontaria giurisdizione del tribunale di Venezia: in questo modo, nel 2015, si sono liberate una quarantina di famiglie con disabili, e loro amministratori, dal doversi recare fino alla sede di Rialto.
Un ufficio giudiziario che funziona garantisce l’accesso alla giustizia e il risparmio delle risorse pubbliche: ben 203 dei procedimenti civili censiti a San Donà sono opposizioni a sanzioni amministrative (OSA) e ciò significa che per i 203 casi, ci sono state audizioni degli agenti verbalizzanti, pari almeno a 2 dipendenti comunali per verbale.
Oltre al costo del personale, si deve considerare che il personale che si presenta davanti al giudice non può essere presente nei rispettivi uffici: nei piccoli comuni questo può comportare persino la paralisi dell’efficienza amministrativa.

A vostro avviso, destinare risorse agli uffici del giudice pace, al di là di come la si possa pensare in merito alle attribuzioni fatte a questa figura dalle varie riforme, può essere un metodo per accelerare i tempi della giustizia e per favorire l’economia locale?

Un ufficio giudiziario efficiente è la condizione necessaria per una giustizia giusta. Perché una giustizia che arriva tardi é una giustizia negata. E una giustizia lontana é spesso irraggiungibile.
A San Donà, invece, possiamo dire di avere un ufficio che funziona e abbiamo risposte in tempo reale per la cittadinanza, senza il rallentamento conseguente alla difficoltà di accesso all’ufficio o alla carenza di risorse umane.
Mi piace ricordare che gli uffici a misura di operatore ed utente sono sempre quelli più efficienti, ma anche quelli dove la percezione dell’utilità del servizio aiuta a migliorare la stessa qualità della prestazione dell’ente.
L’effettiva fruibilità diretta e facile del servizio giustizia aiuta molti a coltivare la tutela di diritti che altrimenti verrebbero trascurati ed abbandonati anche solo per l’avvertita difficoltà di poterne godere.
Il giudice di pace può essere poi “l’uovo di colombo” anche per i costi indiretti del servizio giustizia che gravano sul cittadino: un ufficio di miglior raggiungibilità pesa meno sulle tasche di famiglie e contribuenti oltre a veder il GdP costare anche meno per le tariffe di contributi e marche ridotte rispetto a quelle dei tribunali.
Per tutti questi motivi la “Camera Avvocati di San Donà”, della quale sono il rappresentante istituzionale, e lo stesso Organismo Unitario dell’Avvocatura si sono sempre battuti, nei differenti ambiti, per la miglior valorizzazione dell’Ufficio del GdP.